“Can I take a picture?” o “Posso farti una foto?”
Una frase che ho imparato a dire spesso nei miei viaggi, sempre accompagnandola con un sorriso e simulando lo scatto con la mia Nikon.
Può capitare di ricevere un rifiuto, vuoi per timidezza, vuoi perchè le foto non sono gradite, ma la maggior parte delle volte ricevo un sorriso ed è subito “click!”
A volte però l’occasione va in qualche modo creata. Ad esempio, durante il rietro da Phi Phi Island, mi sarebbe piaciuto poter entrare nella “captain room”, la stanza di comando della nave. Farsi accompagnare dai militari della scorta mi è sembrata la strada più veloce. La richiesta è stata semplice “Can I take a picture whit you?” il resto è venuto da solo.
Nell’aria la musica e la voce di una ragazza che canta. Guardi in alto e la vedi seduta sul davanzale della finestra. Ti avvicini e ti fermi a guardarla aspettando l’occasione giusta.
Può capitare di aspettare molto tempo senza che l’inquadratura sia soddisfacente.
Ad un certo punto lei si gira, ti sorride ed è subito “click”.
Stai per entrare in una chiesa mentre vedi arrivare 6 amici su segway. In cinque si mettono in posa mentre una ragazza prende il cellulare per fotografarli. Mi avvicino, le sorrido dicendole “if you want …”. Lei capisce ma è titubante mentre gli amici le urlano “YESSS”. Le scatto alcune foto con il loro cellulare per poi dire “Can I take a picture?”. A quel punto ho sei sorrisi ed è subito “click”!
Nel sito archeologico di Petra, oltre a molti turisti si possono trovare le guardie di sorveglianza, molto gentili e disponibili.
La parola “Beautiful” ha il potere di attirare l’attenzione. Con al collo la mia Nikon non ho dovuto nemmeno chiedere.
Posa perfetta e sorriso smagliante, pronti per essere immortalati.
In giro per le concerie di Fes vedo tre persone che cantano in mezzo ai colori. Li osservo per un po’ ed è impossibile resistere. Attiro la loro attenzione, faccio vedere la Nikon e subito eccoli in posa.
Scopro poi che uno di loro è un artista conosciuto in Marocco e che vuole avere le foto per ricordare quel giorno. Questo è stupendo.
Non era programmato ma quando ho scoperto che avrei potuto assistere al Gay Pride a New York sono letteralmente impazzito dall’emozione.
Era possibile leggere allegria e gioia sulle facce di tutti i partecipanti a questa manifestazione.
Sto attendendo la parata scattando foto a destra e sinistra. Mi accorgo che due ragazze mi stanno guardano, alzo la mia Nikon e subito sorridono sbracciandosi, contente di venir fotografate.
Sempre al Gay Pride di New York mi giro e vedo questo ragazzo che parla con le sue amiche con voce molto gentile. Aspetto il momento giusto per fotografarlo ma non si gira mai verso di me.
Improvvisamente dalla mia bocca esce un “You are lovely. Can I take a picture?”. Lui più imbarazzato di me sorride e si mette in posa.
Una scena irresistibile.
Un braciere fiammeggiante e due ragazze sorridenti che stanno cenando.
Da prima stupore alla mia richiesta di fare loro una foto, poi si guardano, ridono ed ecco la classica posizione con le dita a V pronte al “click”.
A Tokyo è frequente trovare davanti ai negozi ragazzi e ragazze che pubblicizzano i prodotti per attirare nuovi avventori.
Questa ragazza con un sorriso splendente indossa le marionette di Tom e Jerry.
E’ stato sufficiente puntare la mia Nikon per farla mettere in questa posa spontanea.
Non ricordo di essere mai stato timido e mi è sempre venuto naturale salutare o parlare con le persone che incontro. E devo di re che questo mi aiuta molto nella fotografia in strada.
Il consiglio che posso dare a chi vuole fotografare degli sconosciuti è: buttati!
Lasciati andare e fatti trascinare dall’emozione. Un rifiuto non è la fine del mondo ma restare con il dubbio di una foto mancata può essere fastidioso.